
Il gioco e vietato ai minori e puo causare dipendenza patologica - Consulta le probabilità di vincita www.adm.gov.it
L’evasione fiscale, come combatterla, come ridurre questo fenomeno, come azzerarlo, questi sono i temi alla base del nuovo piano nazionale per ridurre gli ATM dal panorama nazionale e combattere l’evasione fiscale, questa la motivazione al centro dell’argomentazione della banca d’Italia, in una decisione che lascia molti interdetti: ridurre il numero degli sportelli bancari, chiudendo gli ATM.
La progressiva diminuzione degli ATM presenti nel territorio nazionale ha infatti subito una drastica riduzione nel tempo, precisamente dal 2008, anno di attuazione del piano.
Stime ufficiali vedono il numero degli ATM al ribasso con una percentuale che si aggira intorno al 5% - 7% ogni anno.
Nel solo 2020-2021 abbiamo assistito ad una drastica diminuzione degli ATM presenti in Italia, complice anche il Covid e l’aumento dei pagamenti elettronici ad esso dovuti nel periodo della pandemia; nel 2020 si contavano 23.481 Bancomat in Italia, mentre nel 2021 il numero è stato portato a 21.650, con una diminuzione di ben 1.831 ATM nel territorio nazionale.
Il dislivello ancora una volta colpisce maggiormente il meridione, la decisione di ridurre progressivamente il numero degli ATM sembra aver trovato nel Sud Italia il punto di partenza da parte della banca d’Italia.
Vista la stretta collaborazione fra banca d’Italia e governo italiano, abbiamo sicuramente il fenomeno della lotta all’evasione fiscale, che al sud Italia è sicuramente maggiore che al nord, dove i pagamenti elettronici e un maggior controllo da parte delle istituzioni influiscono positivamente sul controllo di questo fenomeno.
Statistiche dell’ISTAT, infatti, evidenzierebbero come il denaro contante sia ancora il metodo di pagamento maggiormente utilizzato al sud Italia, complice anche una generale reticenza e diffidenza dei commercianti verso i sistemi di pagamento elettronici.
L’attuale dislivello fra nord e sud è inoltre motivato dal numero di furti, anche in questo caso maggiore al Sud rispetto che al Nord, riferito alla sola categoria degli scippi, specialmente a danno dei turisti.
Una graduale diminuzione del numero di denaro contante in circolazione dovrebbe impattare positivamente sul numero degli scippi, diminuendoli drasticamente secondo la Banca D’Italia, una previsione non lontana dal vero, a nostro avviso.
La progressiva chiusura degli ATM nel Belpaese è un fenomeno inarrestabile, complice anche una generale volontà di ridurre i costi legali alla gestione dei punti di approvvigionamento del denaro e delle filiali bancarie.
Il progetto, già in atto da parecchio tempo, vedrebbe a dicembre dl 2009 il numero degli sportelli bancari sopra le 34.000 unità, mentre otto anni dopo, nel dicembre del 2017, tale numero si aggirava intorno alle 27.000 unità nella penisola, con una diminuzione di più del 20% del numero degli sportelli ATM, ben 6.662 sportelli in meno in soli otto anni.
Il numero degli ATM presenti in Italia, negli ultimi due anni, ha inoltre subito una drastica diminuzione, con più di 3000 Sportelli che hanno chiuso i battenti dal 2020 al 2021, grazie anche all’aiuto dato dal Covid, come abbiamo detto.
Sono più di 2800 ormai i comuni italiani che non hanno uno sportello bancomat nel loro comune, con i conseguenti disagi per la popolazione, spesso quella più anziana non avvezza ai pagamenti elettroni o all’online banking.
E i dipendenti bancari sembrerebbero subire una sorte simile: dal 2009 il numero dei dipendenti bancari sarebbe sceso da 330.512 a 286.200 nel 2017, ben 50.512 dipendenti in meno, con una drastica diminuzione del 17% del personale bancario.
Ben 66 banche hanno chiuso i battenti, 1653 Atm e 13.499 posti di lavoro andati in fumo, questo nel solo 2017.
Il fenomeno della riduzione del numero degli ATM e la conseguente diminuzione del personale bancario ad esso annesso, si traduce in un fenomeno sociale dai risvolti preoccupanti, come spiegato da Antonello Incagnone, membro illustre del sindacato bancario Fisac CGIL di Trapani:
“Il fenomeno della chiusura degli sportelli ATM è solo la punta dell’iceberg di una rivoluzione il cui processo, seppure non quantificabile temporalmente in modo esatto, è irreversibile e non dipende soltanto da una riduzione dei costi continuamente ricercata dalle aziende bancarie e/o dalla tracciabilità delle transazioni economiche ricercata dagli Stati.
Se da un lato, infatti, l’accentramento delle grandi banche alla ricerca di una maggiore competitività si traduce inevitabilmente nella chiusura di filiali – e quindi di sportelli ATM – dall’altro genera la fuoriuscita dal mercato del lavoro del personale bancario maggiormente esperto che viene sostituito (non più del 20%) sempre più, ormai, con personale a contratto ibrido (parte della retribuzione a stipendio, parte a provvigione) a scapito della qualità del servizio fornito alla clientela.
Ma non solo, dove diminuiscono gli sportelli aumenta il costo del credito ed aumenta il rischio usura”.
Certo, i benefici dovuti ai pagamenti elettronici non possono essere negati, oltre ad una maggiore senso di sicurezza e a una generale diminuzione del fenomeno dell’evasione fiscale, va sommata anche il rallentamento dell’epidemia di cui il denaro contante è sicuramente veicolo di diffusione.
Purtroppo, ogni fenomeno, per quanto positivo, ha una serie di controindicazioni ed effetti collaterali che devono essere considerati prima della sua messa in pratica.
La ricerca del profitto, un conto economico in positivo, sono il punto fermo di ogni azienda che deve perseguire maggiori ricavi a fronte di costi sempre ridotti.
Tuttavia, il profitto non dovrebbe mai essere secondo al benessere sociale.
Ogni azione ha degli aspetti che vanno calcolati.
Guardare l’essere umano e metterlo in delle tabelle, sottoforma di numeri, percentuali, grafici e così via aiuta la rappresentazione dell’andamento aziendale, ma questo non deve farci dimenticare che dietro tutti quei numeri ci sono famiglie, persone, bambini, sogni e passioni.
La diminuzione di un investimento deve essere conseguenziale ad un ragionamento sulle possibili conseguenze che questo ha sulle persone che hanno creduto nel nostro progetto, che ci sono state accanto nei momenti difficili donandoci la cosa più preziosa a loro disposizione: il loro tempo, sottoforma di lavoro.
La chiusura degli ATM e la logica sportelli zero deve essere attuata con sapienza da parte del governo italiano, che si deve necessariamente trovare a fare un’analisi costi benefici che non tenga conto unicamente dell’aspetto economico, ma anche di quello umano, spesso trascurato dalle logiche aziendali.
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