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Boom dell'Industria dei Casinò Online: agli Italiani Piacciono le Slot Online

Boom dell'Industria dei Casinò Online: agli Italiani Piacciono le Slot Online

Industria Casino Online


Secondo i dati ufficiali della Sogei - società che registra i dati dell'anagrafe tributaria che fa riferimento al Ministero dell'Economia , agli Italiani piace il gioco da casinò online.

Infatti, nel 2020 le transazioni registrate nel settore economico delle slot online e casino , sono state ben 10 miliardi.
Un incremento vertiginoso se si pensa che nel 2014 la cifra si aggirava "solo" attorno ai 1,33 miliardi e questo significa che nel 2020, ci sono state 10 miliardi di giocate complessive.
Facendo un po' di calcoli, si parla di 27,4 milioni di giocate al giorno; circa un milione ogni ora; 2530 ogni minuto e 317 ogni secondo che passa. Questo, 24 ore su 24, sette giorni su sette.

L'impennata delle scommesse online

Le scommesse sul web sono aumentate del 12,5%, arrivando, per la prima volta ad essere più numerose delle scommesse fatte in modo tradizionale.
Questo implica inoltre, che sempre più giocatori aprono account online per gestire depositi e prelievi da dedicare esclusivamente al gioco da casinò.


Sicuramente l'aumento del gioco online è dovuto in parte alle chiusure imposte dai vari lockdown.
Tuttavia, l'anno scorso, il gioco da casinò è calato del 27,5% rispetto al 2019, ma il gioco nei casinò tradizionali è sceso del 47,1% e dall'altro lato, il gioco online è cresciuto del 12,5%.

Quindi, per la prima volta in assoluto, il gioco da casinò online supera il gioco dei casinò tradizionali: 40,9 miliardi contro 39,1.

Inoltre, in alcune zone d'Italia del Centro Sud, il gioco online è davvero popolare rispetto a quello delle sale scommesse tradizionali. Questo è vero particolarmente in Sicilia 74,5%; in Calabria 66,7%; in Basilicata 65,6% e in Campania 63,2%, ma anche il Lazio e il Piemonte sono in notevole crescita.

Un sistema bancario "parallelo"

Marco Tiso - Online Managing Director di Sisal – ha di recente confermato l'attuale boom del gioco online, citando il dato di luglio 2021, con ben 129 miliardi di euro di spesa nei casinò online contro i 92,6 milioni dello stesso periodo del 2020 (+39%).
Insomma, ci troveremmo di fronte ad una sorta di "sistema bancario parallelo" dove si muovono miliardi di euro soltanto per il gioco da casinò - e a volte per riciclare denaro dalla illecita provenienza attraverso società illegali che operano senza lincenza.
Il tutto in un momento difficile a livello economico per imprese e famiglie.
Come denunciato più volte dalla Banca d'Italia, in passato è già capitato che somme illegali venissero riciclate tramite il gioco da casinò sempre attraverso societa illegali che non operano sotto regolare licenza governativa.

Il freno sul "distanziometro" delle macchinette dai luoghi sensibili

Intanto l'obbligo previsto dalla legge regionale del 2013 - modificata nel 2020 – è ancora prorogato.
Si tratta di un provvedimento che vieterebbe la presenza delle macchinette a meno di 500 metri dai luoghi sensibili. Ci si riferisce a scuole, chiese, centri sportivi, centri sociali.
Nonostante questa legge avesse dato spazio a varie proroghe per consentire alle regioni di adeguarsi - già erano stati concessi 18 mesi di tempo per conformarsi entro il 1 settembre - recentemente con Piemonte e Sicilia, anche il Lazio ha frenato sul distanziometro per le slot.

Infatti, nel Lazio, la Giunta ha approvato un'ulteriore proroga di 12 mesi per l'applicazione di questa norma che vieta i dispositivi di gioco a meno di 500 metri dai luoghi sensibili sopracitati.

Inoltre, a sale scommesse e slot VLT, è già stata concessa una proroga fino al 28 febbraio 2024 per chiudere o trasferire l'attività.

La situazione del Lazio

Insomma, a vincere nel Lazio sembrano essere le pressioni del mondo delle scommesse, già sceso più volte in piazza.
Inoltre, la Regione pare non ascoltare gli accorati appelli delle Caritas diocesane del Lazio, ma anche delle associazioni che si occupano di gioco patologico.
La regione Lazio finanzia centri d'ascolto per giocatori patologici con 1,3 milioni di euro; interventi nelle scuole con 800mila euro; e addirittura 15 milioni nel trattamento delle vittime della dipendenza.
Un atteggiamento che a detta delle associazioni sembra schizofrenico. Si oscilla fra creare interventi per le vittime del gioco patologico e favorire politiche che aumentino i giocatori potenzialmente patologici.
Caritas e Fondazioni nell'ultimo appello chiedevano, oltre alla cancellazione di questa proroga, una maggiore sensibilità nei confronti di una problematica – quella del gioco patologico – che ha risvolti non solo psicologici, ma anche pesanti effetti sociali.


Redatto da: Marta Pozzettino

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