Le curiosità sul Blackjack: tutto ciò che devi sapere

In questo articolo, tratteremo di alcune curiosità sul Blackjack, siamo certi che alcune non le immagini neanche.
Molti dei nostri lettori ci fanno domande in merito a questo table game, proprio perché è uno dei più diffusi nei casinò online nel mondo e in quelli italiani che possono essere confrontati in trasparenza.

Vogliamo però ricordarti che giocare a qualsiasi gioco da casinò, comporta il rischio reale e probabile di perdere i tuoi soldi, poiché potrebbe portare a dipendenza patologica.
È necessario quindi come strategia personale, considerare un bankroll: una cifra ponderata da dedicare alle scommesse, da non sforare ulteriormente nel caso di perdita.
È importante, giocare sempre responsabilmente.

Come è nato il Blackjack?

Nato in Francia nel XVII secolo, diventato però famoso in America.
Essendo un table game molto antico, la sua storia è ricca di curiosità e aneddoti.

Negli anni, ha espanso la propria fama fino ad accedere ai siti online, quindi ha permesso ai giocatori di intrattenersi al tavolo verde, anche da casa e con alcune varianti di Blackjack.

Tante sono le leggende: una riguarda l’attore Ben Affleck che mentre si stava intrattenendo al tavolo contro il croupier, arrivò addirittura ad essere allontanato da un casinò.
Ma invece per quel che riguarda i giocatori professionisti, esiste ancora un grande riserbo: spesso solo i fan del settore, conoscono i loro nomi.

Curiosità sul Blackjack: quello che non ti aspetti

Ma torniamo alle curiosità più interessanti, come quella volta che Don Johnson, informatico specializzato in sistemi di gioco (soprattutto corse di cavalli), vinse 15 milioni di $.
Sembra infatti che alcuni casinò gli abbiano concesso di poter giocare con una riduzione delle perdite del 20%, considerando, gli importi che giocava sul tavolo.

Fra i giocatori menzionabili, abbiamo l’australiano Zeljko Ranogajec, un giocatore dai grandi numeri. Le sue scommesse vengono stimate intorno a 1 miliardo di $.

Il Blackjack Ball, sai cos’è? Dal 1997, Max Rubin organizza in una località segreta questo evento.
Si tratta di una tipologia di torneo, riunisce l’élite dei giocatori mondiali in una serata competitiva e permette la scelta di un nuovo membro della Hall of Fame Blackjack.

All’interno di questo torneo, non si possono fare foto e i partecipanti tra loro competono in una serie di prove.
Le prove sono: abilità nel conteggio delle carte, storia e curiosità sul table game, conoscenze tecniche, strategie.
Alla fine si aggiudicano l’ambitissima Grosjean Cup.

Il premio si chiama così perché l’omonimo James Grosjean, vinse per ben tre volte l’evento fino ad essere escluso dalla competizione.
Abbiamo anche un secondo premio con il nome di Munchkin Award dedicato a Richard Munchkin, arrivato secondo nella competizione, fino ad essere a sua volta escluso anche lui.

L’anonimato. Come abbiamo detto molti giocatori, evitano la notorietà e sperano quindi di non essere riconosciuti.
Ad esempio il volto del giocatore Ian Andersen, professionista straordinario di fama mondiale, è ancora oggi sconosciuto.
Per tantissimi anni ha usato un nickname come se fosse lo pseudonimo di uno scrittore.
Insomma, non si sa nulla del suo aspetto, ma rimarrà legato alla storia di questo gioco come uno dei più grandi professionisti di sempre.

Un gioco da film

Proprio così. Per chi non lo sapesse, spesso è stato citato sia in alcuni film che in alcuni libri.
Abbiamo anche dei film dedicati alle avventure di professionisti di settore.
Ad esempio, il famoso film 21 del 2008, basato sul libro Bringing Down the House, versione dell’esperienza di Mezrich al MIT Blackjack Team.

Oppure, possiamo riferirci anche al film Una notte da Leoni del 2009, commedia davvero esilarante ma al contempo, a tratti amara.
Uno dei protagonisti, Alan, è goffissimo nella vita di tutti i giorni ma gioca benissimo, grazie alla strategia di conteggio del Blackjack e nelle sue imprese riesce a vincere somme importanti.

Pensieri finali

Il Blackjack è un gioco evocativo che ha ispirato romanzi, fiction e film, ricco di aneddoti.
Per esempio, nella realtà sono state ideate truffe clamorose come quella del MIT Team.
In quel caso, un gruppo di studenti di prestigiose università è riuscito a truffare per anni celebri casinò americani.
Ovviamente non sono un bell’esempio di correttezza, né incarnavano davvero lo spirito nobile del gioco.

Attualmente, a differenza di altri giochi da tavolo come il Poker, spesso scoprire l’identità dei professionisti di questo table game è impresa ardua.
Ma gli appassionati del settore, seguono comunque le loro imprese, poiché è innegabile che questo antico gioco di carte continui a essere conosciuto dai giocatori.

Redatto da: Armando Maniscalzi