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Riforma del gioco pubblico in Italia: la gara per le concessioni online e la lotta all'illegalità

Riforma del gioco pubblico in Italia: la gara per le concessioni online e la lotta all'illegalità

Riforma Gioco Pubblico


L'industria del gioco pubblico in Italia è in procinto di effettuare una importante riorganizzazione che mira a regolamentare in modo più organico il settore, bilanciando le esigenze erariali con quelle di tutela della salute pubblica e dell'ordine.

Di seguito ci occuperemo della riforma del gioco pubblico in Italia: la gara per le concessioni online e la lotta all'illegalità.
Di questo e altro, ha parlato il Direttore Generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse.

Le concessioni online al centro della riforma

Uno degli aspetti centrali della riorganizzazione riguarda il rinnovo delle concessioni per la raccolta di giochi online, come evidenziato dallo stesso Alesse nell'intervista rilasciata a ItaliaOggi.
Le concessioni attuali, infatti, sono da tempo oggetto di proroghe, vista l'impossibilità di bandire le gare previste.

La riforma punta finalmente a sanare questa situazione, procedendo all'indizione delle gare per l'assegnazione di nuove concessioni per i giochi online.
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Il gioco è vietato ai minori di 18 anni.
Gioca responsabilmente.


Si tratta di un passaggio cruciale per garantire trasparenza e apertura del mercato, come sottolineato da Alesse.
La nuova gara non prevederà un tetto massimo di concessioni, ma requisiti stringenti di onorabilità e affidabilità per i partecipanti. Ci si aspetta l'interesse di 50-60 operatori, italiani ed esteri, un segnale importante di apertura del settore.

Verso una pianificazione condivisa sul territorio

La riorganizzazione introduce inoltre l'obbligo di una pianificazione condivisa dell'offerta di gaming e scommesse sul territorio, con il coinvolgimento di Stato, Regioni ed enti locali.
Si tratta di un cambiamento epocale rispetto al passato, con l'obiettivo di regolare in modo più organico la presenza dei punti gioco sul territorio.

Lotta al gioco illegale: più controlli e tutela dei soggetti fragili

Come sottolinea Alesse, un altro pilastro della riforma è il rafforzamento della lotta al gioco illegale e alle infiltrazioni criminali nel settore, che passa attraverso una maggiore trasparenza degli operatori e misure di tutela per i soggetti più fragili.

Verso l'approvazione del Delegato

L'auspicio - come sottolineato da Alesse - è che il Delegato per la riforma del settore sia approvato definitivamente entro il primo quadrimestre del nuovo anno.

La riforma del gioco pubblico è infatti attesa da anni, per rispondere alle nuove esigenze di controllo e tutela emerse in un settore in rapida evoluzione. Dopo varie proroghe e rinvii, la delega in discussione sembra poter finalmente fornire una cornice normativa stabile e lungimirante.

Molto dipenderà ovviamente dalla rapidità dell'iter parlamentare e dalla volontà politica di portare a compimento questo complesso processo di riforma.

I numeri del settore e gli operatori 

Per comprendere la portata della riorganizzazione, è utile considerare brevemente i numeri del comparto dei giochi pubblici in Italia. Nel 2021, nonostante le chiusure e le restrizioni dovute alla pandemia, la spesa complessiva è stata di oltre 100 miliardi di euro.

In particolare, il gaming online è in costante crescita: nel 2021 ha raccolto quasi 3 miliardi, con un aumento del 35% sul 2020. Attualmente i concessionari online autorizzati sono più di 90, ma con la nuova gara se ne prevedono 50-60, a dimostrazione del potenziale di crescita del settore.

Anche il gioco illegale muove numeri rilevanti, quantificabili in circa 20 miliardi di euro, di cui i due terzi online. La riorganizzazione punta a ridurre drasticamente questa fetta di mercato irregolare.

Considerazioni essenziali

Nell’occuparci della riforma del gioco pubblico in Italia, la gara per le concessioni online e la lotta all'illegalità, abbiamo compreso quanto tratteggiare nuove modalità e procedure sia un cantiere complesso, che richiederà compromessi ed equilibrismi per soddisfare interessi diversi.

L'auspicio è che si riesca a coniugare le esigenze di gettito erariale, investimenti, occupazione e protezione della salute, in un'ottica di responsabilità sociale condivisa da istituzioni, operatori e giocatori.

La strada è ancora lunga, ma dopo troppe proroghe il processo riformatore sembra avviato. Sta ora a tutti gli attori coinvolti cogliere questa occasione storica per ammodernare il comparto in linea con le sfide del presente, tutelando i soggetti più deboli senza pregiudicare la libertà responsabile di giocare legalmente.


Redatto da: Armando Maniscalzi

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