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Cgil e Gioco a Trento: Legge Contro Ludopatia

Cgil e Gioco a Trento: Legge Contro Ludopatia

Gioco Da Casinò Ludopatia


Sette anni fa, la provincia di Trento, ha approvato una normativa del territorio dedicata alla regolamentazione dei giochi da casinò.
Parliamo di un provvedimento volto ad allontanare dai luoghi sensibili frequentati da minorenni e non, i giochi da casinò.

Sono considerati luoghi sensibili, scuole di ogni genere, ospedali, centri di aggregazione giovanile, circoli anziani, case di riposo, strutture assistenziali, aree ricreative/sportive e luoghi di culto.
Nei pressi di tutti questi punti d’interesse - sale da gioco e macchinette slot - dovranno essere ad almeno 300 metri di distanza.

Ma in questi sette anni, si è passati di proroga in proroga, con l’obiettivo di fornire ai gestori, il tempo necessario per l’adeguamento.
Dopo aver analizzato l’evoluzione di questa realtà, avvenuta negli ultimi 5 anni, la Provincia si impegna nell’attuazione della legge 13 del 2015, concepita per prevenire e curare ludopatia e dipendenza da gioco.

Un provvedimento che prescrive la rimozione delle slot machine dai pubblici esercizi a meno di 300 metri da luoghi considerati sensibili.
Allo stesso modo, i dispositivi slot dovranno sparire anche dalle sale gioco entro il mese di agosto 2022.
Potranno quindi essere disponibili solo online, nei siti legali che possono essere comparati, come questi:


Il gioco è vietato ai minori di 18 anni.
Gioca responsabilmente.


E le sanzioni previste, lasciano poco spazio a condotte rischiose, poiché possono raggiungere i 5.000 euro per macchinetta.

Le perplessità delle parti politiche sulla legge 13 del 2015

Dopo ben 7 anni, quindi, il provvedimento dovrebbe entrare finalmente in vigore, così da allontanare queste forme di scommessa da luoghi considerati a rischio per il tipo di clientela che potrebbe fruirne ma non tutti sono d’accordo, anzi.
Sembra che addirittura una parte della politica stia provando a sabotare l’entrata in vigore della legge, prevista oramai fra meno di un mese (il 12 agosto).

Se da un lato Claudio Cia – consigliere della Provincia Autonoma di Trento - parla dei lati negativi del proibizionismo, come la perdita dei posti di lavoro e il conseguente proliferare di attività clandestine in mano alla criminalità, altri non la pensano allo stesso modo.
Il consigliere di Fratelli d’Italia incalza dicendo che “non si può distruggere un settore che ha già perso cento posti di lavoro.
Lavoratori che nonostante le promesse dei sindacati non hanno ancora trovato una nuova occupazione”.

In effetti, secondo Domenico Distante - presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Gestori Gioco di Stato (Sapar), già in centinaia avrebbero perso il posto di lavoro.
A sostegno di Distante, le affermazioni della Capogruppo della Lega Mara Dalzocchio, la quale considera la questione come delicata e implicante problemi complessi e seri.

La necessità di implementare i servizi per l’impiego a supporto della perdita di posti di lavoro

Insomma, Cia pare essere in disaccordo con una Cgil che sembra essere per una legge a sfavore del gioco da casinò.
Secondo la Cgil, la legge per allontanare sale gioco e slot machine dai luoghi sensibili, dovrebbe essere attuata e rispettata in ogni parte.

Ma la tesi di Claudio Cia, è stata smentita da Andrea Grosselli - segretario provinciale della Cgil di Trento - che lamenta quanto le affermazioni di Cia, non siano supportate da dati effettivi.
Secondo Grosselli, se effettivamente esistono dei dati a testimonianza che chi ha perso il lavoro non è riuscito a trovarne un altro, allora proprio lo stesso Cia - con la sua posizione all’interno della maggioranza - dovrebbe spingere l’assessore allo Sviluppo economico Spinelli, ad irrobustire i servizi pubblici dedicati all’impiego.

Così, eventuali lavoratori precedentemente impiegati nel comparto dei casinò, potrebbero essere riqualificati grazie all’opera di rafforzamento dei servizi per l’impiego.
In più, Grosselli della Cgil sottolinea come in questo periodo ci siano diverse imprese sul territorio provinciale, in cerca di una manodopera sempre più difficile da reperire.

La Provincia dovrebbe attivarsi per promuovere l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e accompagnare in un percorso di formazione e riqualifica, coloro a rischio di perdere il proprio impiego.
Solo un progetto di riqualificazione di questi addetti precedentemente impiegati nell’industria dei casinò, può generare una nuova professionalità.
Ciò, in soggetti che così potrebbero trovare lavori in ambiti differenti e forse a migliori condizioni, rispetto al comparto di provenienza.

Insomma, il sindacalista Grosselli precisa il punto fondamentale: ovvero che la Provincia può e deve fare la sua parte con interventi mirati, in grado di favorire l’inserimento lavorativo.
Tuttavia, parliamo di un progetto che richiede investimenti.

Il “sì” della Cgil per il monitoraggio di contesti a rischio a contrasto della ludopatia

Grosselli conclude affermando la sua disponibilità, con l’idea che questa legge di 7 anni fa dovrebbe essere rispettata e attuata in ogni sua parte.
Si tratta secondo il sindacalista, di una legge che non vuole demonizzare il gioco da casinò, ma semplicemente regolarlo e controllarlo in contesti che sono inequivocabilmente a rischio di problematiche.

Una legge, insomma, a contrasto della ludopatia e dello sviluppo di dipendenza da gioco, che come sappiamo implica dei costi sociali elevatissimi.


Redatto da: Marta Pozzettino

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Il gioco e vietato ai minori e puo causare dipendenza patologica - Consulta le probabilità di vincita www.adm.gov.it


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