La Polemica sul Biliardino: È Come le Slot?

Il biliardino, detto anche calciobalilla, è uno dei giochi che per generazioni ha intrattenuto gli appassionati, nei bar, negli oratori e negli stabilimenti balneari sulle spiagge.
E solitamente nessuno di noi lo accosta ai giochi da casinò. Tuttavia in questi giorni è scoppiata un’enorme polemica che sembrerebbe paragonare il biliardino alle slot machine che si possono comparare su alcuni siti legali.

La preoccupazione maggiore è che metterebbe i gestori degli stabilimenti balneari a rischio di multe fino a 4000 euro!

Ma perché i gestori di attività che offrono il gioco del biliardino rischiano multe da 4000 euro?

Come indicato dal decreto ad opera di Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli del primo giugno 2021, i gestori di bar e siti di intrattenimento devono avere un “nulla osta per la messa in esercizio.”

E questo vale sia per il biliardino che per i tavoli da ping pong.
Il nulla osta si ottiene tramite un’autocertificazione e chi non lo fa, rischia una multa fino a 4000 euro.
Antonio Capacchione - presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio - che include oltre 10mila stabilimenti balneari ha dichiarato il suo malcontento e quello della categoria rappresentata.

Perché dover denunciare all’ADM biliardini, ping pong e flipper, soprattutto se offerti in forma gratuita?

È presto detto: questa normativa sembrerebbe derivare dall’interpretazione estensiva di una legge risalente al 2003, includente tutti i giochi senza vincite in denaro entrata in vigore a giugno 2022.
I titolari dei giochi in questione, dovevano produrre questa segnalazione entro il 15 giugno 2022, ma molti non lo hanno fatto.

In più, secondo la normativa si dovrebbe inoltre aspettare l’autorizzazione per rendere questi giochi disponibili al pubblico, pena sanzione di svariate migliaia di euro.

Il chiarimento di Minenna sulla questione biliardino

Tuttavia Minenna ha smentito, spiegando in un’intervista a Radio Capital che “esiste un’imposta che chi mette questi biliardini nei propri esercizi versa da quasi 20 anni. Un fisso, una decina di euro al mese.
L’agenzia ha semplificato un obbligo di legge in una autocertificazione, ha fatto una proposta emendamento per creare un’ulteriore semplificazione, che consente all’agenzia dopo alcune verifiche di eliminare queste autocertificazioni”.

In questi giorni, il governo ha accolto le richieste dei titolari di stabilimenti balneari con una norma introdotta nel maxi emendamento al decreto sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) approvato di recente al Senato.

Il provvedimento ha stabilito che sarà l'Agenzia Dogane e Monopoli a escludere in automatico dall'obbligo di autorizzazione tutti i dispositivi che non prevedono il pagamento di vincite in denaro come i biliardini.

L’ADM, infatti, entro il 15 novembre di ogni anno, dovrà individuare i dispositivi "meccanici ed elettromeccanici che non distribuiscono tagliandi" - tra cui rientrano i calciobalilla - che saranno esenti dall'obbligo di verifica tecnica.
Quindi non ci sarà più alcuna necessità di autocertificazioni da parte dei gestori.

Minenna ha spiegato che la disciplina del 2012 era dormiente ed ora è diventata operativa.
E “se l’oratorio fa l’oratorio, il gioco viene dato a titolo gratuito, se invece c’è un bar si capisce che è un altro tipo di attività”.
In altre parole, è mantenuta l'imposta sull'intrattenimento, tuttavia l'Agenzia delle Dogane e Monopoli potrà escludere il biliardino in modo automatico da controlli e nulla osta.

Insomma, questa autocertificazione dovrà rispettare le regole indicate sul sito dell’ADM, per rendere trasparente il panorama di queste attività e far sì che gli appassionati di biliardino possano giocare sulle spiagge e ovunque vogliano, senza problemi e con leggerezza.

Redatto da: Armando Maniscalzi