Le VLT Sono Diventate un Vero Must per i Giocatori Italiani

Le video lottery terminal (VLT), non era diffuse in Italia fino a poco tempo fa.
Tuttavia, grazie alla legalizzazione del governo Berlusconi di qualche anno fa, le VLT sono diventate una forma di intrattenimento molto apprezzata assieme ad altri tipi di intrattenimento, come quello dei casinò online.

Attualmente, sono uno dei giochi da casinò più apprezzati dai giocatori e, sicuramente, una delle realtà più promettenti del futuro del gambling.

Qual è la differenza tra le VLT e le slot machine?

Le VLT sono un dispositivo simile alle slot machine, ma in realtà le prime sono la versione più moderna, con un differente funzionamento del gioco.
Bisogna ricordare che le slot hanno una scheda singola di gioco, mentre le VLT hanno un sistema terminal centrale nazionale, poi abbiamo le slot VLT gratis senza scaricare che affronteremo in un prossimo articolo.

Ciò significa che si basano su un server online il quale funge da controllore, su tutto il territorio nazionale.
La tecnologia in questione è di rete, con server che offrono una maggiore tutela e protezione in modo da evitare introduzioni di terzi.
Purtroppo, in passato, ci sono stati tentativi da parte di hacker per infiltrarsi nel sistema a proprio vantaggio economico.
Le VLT restano comunque dei prodotti molto validi anche per l'Erario e creano degli ottimi guadagni, pensiamo al succeso della VLT Book of Ra e capiamo quanto piacciano in Italia.

Come sono fatte le VLT?

Le VLT sono formate da una parte esterna che viene chiamata cabinet: sostanzialmente un mobile di oltre 2 metri di altezza; da una pulsantiera e 1 o 2 video touch.
Il tutto è messo insieme da luci, suoni, immagini che compongono una vera e propria esperienza di gioco per il videogiocatore.

La caratteristica principale delle VLT gratis e delle VLT a pagamento è la varietà di giochi con grafiche e ambientazioni differenti. In alcune di esse, è presente anche la tecnologia 3D.
Tutti i dispositivi VLT hanno un codice presente per verificare l'integrità del software.

Come si vince alle VLT?

L'esito per tutte le partite viene garantito da Random Number Generator (RNG): un valido processore che non fa altro che ricreare la casualità di riproduzione di ogni puntata.
Si fonda infatti su un algoritmo che produce numeri random.
Le VLT funzionavano in passato, anche con banconote fino a 500 euro (da gennaio 2019, lo ricordiamo, non è più prodotta) e le vincite sono in ticket e non in denaro.
I ticket poi vengono scambiati in cassa della sala o utilizzati per altre partite.
Unica nota, che per alcuni può essere negativa, è che è possibile riscuotere in sala però solo entro un limite di 5 mila euro. Per le cifre superiori infatti bisogna recarsi presso il concessionario.

Ma quanto costano le partite alle VLT?

Ogni partita può costare al massimo 10 euro: da un minimo di 0,50 centesimi e con un Jackpot di 5000 euro.
Il Jackpot può arrivare anche a 100.000 euro e quello nazionale a 500.000 euro.
Dal gennaio del 2012 sulle VLT è presente la tassa sulla fortuna.
Attualmente la tassa sulla fortuna corrisponde al 20% per vincite superiori ai 200 euro.

Come sono fatte le sale VLT?

Sono simili a quelle dei casinò tradizionali, affiancate da altri tipi di gioco.
Quindi in una classica sala VLT troverai una grande varietà di tecnologia e intrattenimento.
Le VLT vengono viste come versioni aggiornate delle classiche e tradizionali slot machine.
Inoltre, alcune VLT possono funzionare anche con criptovalute.

Negli ultimi 5 anni le VLT hanno fatturato 20 miliardi di euro: si tratta di una cifra davvero importante senza contare le slot machine gratis da giocare senza scaricare.
Proprio per questo, gli esercenti sono obbligati a verificare l'identità dei clienti e avere una scheda con ogni cliente per ogni ticket che superi i 500 euro.
Insomma, le VLT sono un gioco da casinò divertente ed emozionante, da provare in modo responsabile! Se sei appassionato di giochi online e del mondo dei casinò, iscriviti alla nostra Newsletter per scoprire tutte le notizie.

Redatto da: Miriana Menighetti